mercoledì 14 maggio 2014

"Sotto il cielo di Buenos Aires", Daniela Palumbo

http://libriemarmellata.files.wordpress.com/2013/05/buenosairescop.jpgAbruzzo, 1952.
Angela Maria e Antonio prendono una decisione difficile: emigrare in Argentina nella speranza di dare un futuro migliore alla loro bambina, Ines, altrimenti destinata ad abbandonare la scuola già a dodici anni e a lavorare sotto padrone, come i genitori.
Il viaggio è difficile e dura molti giorni; e l'Argentina all'inizio non si presenta come la terra promessa. A Ines mancano i suoi amici, il fidanzatino, la maestra, i luoghi e gli odori del suo Abruzzo.
Ma anche a Buenos Aires c'é una scuola e la ragazza, dopo un primo smarrimento, comincia ad ambientarsi e incontra nuovi amici, tra cui Felipe, un affascinante giovane che ama il tango e la politica.

Ines cresce, diventa donna, poi mamma: siamo a cavallo tra gli anni '70 e '80 del Novecento e l'Argentina è sotto una feroce ditattura, che dissolve nel nulla tutti coloro considerati pericolosi dissidenti politici. Basta poco per esserlo e Ines,  con tutta la sua famiglia, viene rapita, entrando a far parte del gruppo sempre più numeroso dei desaparecidos : rimane solo Angela Maria, che continuerà per tutta la vita a cercare la figlia e i suoi due nipotini, forse ancora vivi.

Angela Maria è una delle Abuelas, le Nonne di Plaza de Mayo, un'associazione che riunisce le nonne con parenti desaparecidos, con lo scopo di rintracciare gli orfani dati illegalmente in adozione ai militari che uccisero i genitori durante gli anni della dittatura. Le ricerche di Angela Maria continuano fino agli anni '90 e forse una debole traccia può ridarle speranza.

"Sotto il cielo di Buenos Aires" è un racconto potente, è la storia di una famiglia che si intreccia con un momento storico oscuro del Sud America, le cui conseguenze arrivano fino ai giorni nostri e segnano moltissime persone nate durante la dittatura argentina. 
Daniela Palumbo è un'autrice abile nell'intessere una storia particolare con la storia universale, come già aveva dimostrato nel libro "Le valigie di Auschwitz" (per i più curiosi, qui  trovate il blog dell'autrice).
Da segnalare la bellissima copertina di Olaf Hajek, che riassume tutta la trama del libro nel suo disegno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il libro è BELLISSIMO!!

Anonimo ha detto...

E il finale cavolI